Auditorium

La Filanda

 

Giovedì

17 dicembre 2015

Auditorium La Filanda

Ore 21.00

Compagnia RETROPALCO

Le Beatrici

Regia di Laura BERTOLI.
Con: Laura BERTOLI, Alessio CONTINI, Carla GENTILE, Nives BLASI e Lidia RENES.

Testo tratto da "Le Beatrici" di Stefano BENNI.

 

Le Beatrici

 

Le donne di Benni, con il sorriso sulle labbra, tra commenti sarcastici e pungenti, situazioni comiche o grottesche, sanno raccontare argomenti profondi e non sempre facili, del nostro e del loro tempo, fino a tirar fuori quella forza che le fa ribellare alla società maschilista che le circonda.

 

Lo spettacolo

 

"Io sono Beatrice che il futuro predice”
Ecco come si presenta la prima, famosissima, eroina descritta da Stefano Benni in questo suo viaggio tragicomico attraverso il mondo femminile.

La celeberrima donna-angelo cantata da Dante, però, mostra qui un viso moderno e scanzonato, che con i suoi commenti sarcastici e taglienti sa parlare del suo come del nostro tempo, introducendo con il sorriso sulle labbra quei temi che saranno poi approfonditi dalle altre protagoniste di questo spettacolo.

E non ci mette molto a tirare fuori quella forza che è il denominatore comune delle donne di Benni, ribellandosi alla società maschilista che la circonda, e perfino al poeta stesso che l’ha resa celebre: “E chi l’ha detto che devono scegliere loro? Basta col poeta che si sceglie la donna ispiratrice, d’ora in avanti i poeti ce li scegliamo noi. Tu a me non mi canti. Mi faccio cantare dal De Andrè. Va bene? [...] Fior di prugnola Le mie poesie me le scrivo da sola...” Stefano Benni dipinge l’universo femminile attraverso una serie di ritratti ironici e irriverenti, ma che sanno raccontare argomenti profondi e non sempre facili.

Per le donne la bellezza che svanisce, la lotta per raggiungere l’uguaglianza di diritti e doveri con l’uomo e le imposizioni della società sono spine dolorose con cui esse devono convivere. Tuttavia esse affrontano le sfide di ogni giorno riuscendo ad uscirne, distrutte o vincitrici, ma comunque a testa alta.

Il loro essere mogli, madri, amanti, viene qui raccontato da una serie di monologhi, che si intrecciano fra loro a creare un unico essere dalle mille sfumate sfaccettature, che racchiude la bellezza della creazione della vita e la forza di essere fiere della propria natura di donna, anche contro i pregiudizi di un mondo troppo spesso maschilista.

Questi racconti vengono incorniciati dalle originali e melodiche note del violino che accompagnano gli intermezzi poetici e a volte beffardi ideati dal genio di Benni.