Stagione Teatrale

La Filanda

 

Venerdì

20 novembre 2015

Auditorium La Filanda

Ore 21.00

Compagnia TEATRO IN MOSTRA

Cafè Belle Epoque

 

Regia e Drammaturgia: Eleonora MORO.
Scenografia: Armando VAIRO.
Con: Alessandro BAITO e Laura NEGRETTI.

 

Belle Epoque, il nome stesso lo dice: Epoca Bella.

All’apparenza si potrebbe narrare la storia del periodo più felice d’Europa; un’epoca in cui tutto appariva grandioso. Si potrebbe solo raccontare che l’Europa era agli albori di una rivoluzione culturale, artistica e tecnologica.

Ma oggi noi vogliamo raccontarne anche le contraddizioni: i suoi fasti e le sue disfatte proprio perché di momenti come questo oggi sentiamo la mancanza; momenti in cui la leggerezza era regalata dalla poesia e l’arte era al servizio di piccole storie quotidiane.

Questa “Epoca Bella” fu terreno fertile per tutti i campi del sapere umano: romanzo, poesia, teatro, musica e pittura. I Caffè, grazie all’ampiezza che la vita mondana stava raggiungendo proprio in quegli anni, erano scintillanti fucine di scambio artistico politico e poetico.

Nuove idee sulla società, sui costumi e sul modo di vivere iniziavano a frasi strada, insieme con una grandiosa speranza nel potere rivoluzionario di arte e scienza, per cambiare la vita dell’uomo in meglio. Parigi, Vienna e Roma portavano avanti questa rivoluzione a colpi di Can Can e balletti; i teatri, sempre pieni, ospitavano nomi leggendari come Isadora Duncan, Eleonora Duse, Gabriele D’Annunzio.

Spettacoli di tutti i generi affollavano le sale teatrali, dalle piacevoli commedie di Feydeau alle opere di Verdi, mentre il cinema, da lì a qualche anno avrebbe mosso i suoi primi timidi passi.

Ed è a Parigi, che abbiamo ambientato la storia del nostro “Café Belle Époque”.

Una Parigi che fu culla e fonte d’ispirazione per tanti artisti e c’è una storia che, meglio di altre, parla dell’attimo che fugge e della bellezza che inesorabilmente inizia a corrompersi proprio quando raggiunge il suo culmine.

Una storia, che è stata scritta pochi anni prima che la Belle Epoque esplodesse in tutta la sua brillante vitalità, ma che più di altre storie rappresenta quell’epoca e i suoi sfavillanti contrasti: La signora delle Camelie di Alexandre Dumas figlio, poi musicata e resa immortale da Giuseppe Verdi con La Traviata.

Immaginiamo allora di trovarci in un Caffè parigino, circondati dalle seducenti “femmes”, affascinanti connubio d’eleganza, sensualità, inquietudine e di ascoltare, attraverso i versi di Dumas e le melodie di Verdi, la vicenda dolce e infelice di Violetta, donna meravigliosa che conduce una vita dissoluta, e di Alfredo, perfetto interprete dello spirito romantico della Belle Epoque.

Una storia che è metafora perfetta di quel tempo in cui sotto lo sfarzo vivevano migliaia di contraddizioni e ombre. Ombre che lambivano l’euforia travolgente della Ville Lumiere; miseria e corruzione erano infatti l’altra faccia di una città stordita e ubriacata dall’eccitazione delle Folies Bergère e del Moulin Rouge.

Ombre che oscuravano le speranze del futuro, come a creare le basi di quell’iceberg che avrebbe fatto affondare, il Titanic; gioiello e frutto di quell’epoca all’inseguimento della velocità e dell’allegria, in cui tanto più ci si divertiva tanto più si creavano, inconsapevolmente, le basi per le guerre a venire. Ombre che, a ben guardare, offuscano anche la struggente bellezza delle “Divine” velandola di umana provvisorietà.

Il pubblico

Lo spettacolo è stato concepito, sia a livello drammaturgico che di messa in scena, in maniera tale da poter essere perfettamente fruibile da una fascia di pubblico molto ampia, infatti, la pluralità delle scelte espressive e dei linguaggi, rendono possibili più livelli di lettura e lo trasformano in un’occasione di particolare interesse per chi intende approfondire la conoscenza di quel periodo che va sotto il nome di "Belle Époque".

 

VideoClip dello spettacolo