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Comune di Cornaredo - Assessorato alla Cultura

 

Auditorium La Filanda

 

Stagione Teatrale 2007-2008

 


 

16 novembre 2007 - ore 21,00

FolkTangoJazz del Sudamerica

 

 

In repertorio, i ritmi dell'America del Sud, il fascino della cantabilità latina (tango compreso) e un contributo personale significativo.

 

Alcune contaminazioni tra il folklore sudamericano e il migliore spirito jazz, si affiancano a composizioni presentate nella semplicità della loro versione pura.

 

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29 novembre 2007 - ore 21,00

Patate

Una parola senza denti sulla guerra

 

 

La guerra vista dagli occhi di chi allora' era bambino e ora è anziano.

 

Forse significa non la guerra raccontata dall'informazione e  nemmeno quella  rielaborata dagli storici attraverso i documenti.

 

Forse vuol dire la guerra vista dalla soggettiva del vissuto.

 

Può ridare un'emozione reale a una parola che si è trasformata a volte in un'etichetta per chi è contro o per chi è a favore.

 

Per ritornare a capire contro o a favore di cosa, veramente.

 

Le storie raccontate nella guerra, significheranno alleati e nemici che moltiplicano i loro gesti e forse sorprendono per la crudezza o la pietà, per la malinconia o per la gioia che magari nonostante tutto si è provata negli anni della Guerre Mondiali.

 

 

Perché quegli anni per alcuni anziani sono stati comunque gli anni della loro vita, e gli anni addirittura della loro infanzia.

 

Ci sarà stata una quotidianità quindi, a volte violentata a volte resa estremamente intensa, anni di attesa o magari anni in cui comunque c'era il sapore della noia.

 

Vita vera. A contatto a volte con la morte vera.

 

Di questo con leggerezza e insieme con forza possiamo provare a parlare.

 

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13 dicembre 2007 - ore 21,00

Francesco di terra e di vento

La storia di Francesco d'Assisi

 

 

 

Tre attori, qualche volta narratori, spesso personaggi, reali, inventati,  che raccontano Francesco.

 

Un Francesco forse un po' distante dall'iconografia tradizionale, ma presuntuosamente nostro. ‘Nostro' perché l'abbiamo vissuto interiormente, emotivamente, dopo essercelo fatto raccontare da altri, anche ad Assisi.

 

Stupore, diffidenza, sorpresa, passione: questi diversi atteggiamenti hanno contraddistinto la nostra difficile ricerca. Più volte ci siamo trovati di fronte a quest'uomo, alla sua proposta e alla sua sofferenza a chiederci mille perché. Su di lui e su di noi.

 

Abbiamo iniziato a scambiarci alcune perplessità, le stesse degli abitanti di Assisi nel 1200, ma non ci siamo voluti fermare lì. 

 

Abbiamo immaginato e capito la paterna disperazione di Bernardone, umiliato e sconfitto in piazza ad Assisi. Con fatica abbiamo immaginato Chiara e Francesco che parlano d'amore, di un amore eterno. Siamo stati alla Verna dove abbiamo calpestato le foglie di faggio secche e abbiamo toccato le pietre fredde e umide dove Francesco dormiva. 

 

Abbiamo sentito il vento freddo soffiare di notte, tra i lecci dell'Eremo, che portava l'odore della terra umbra. E abbiamo cercato di capire dove Francesco trovasse i motivi per scrivere il Cantico delle Creature. 

 

Abbiamo tentato di immaginare l'uomo, con se stesso, tra gli uomini e qualche volta di fronte a Dio. Spesso ci è sembrato sofferente, e così lo abbiamo raccontato… scoprendo la sua infinita serenità

 

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22 dicembre 2007 - ore 16,00

Il Circo di Natale

Animazione Teatrale

Con Emiliano Brioschi e Barbara Bonaldi

 

 


E' la vigilia di Natale. In Lapponia, nel grande circo di Babbo Natale, agli ordini del loro capo sono riuniti tutti gli elfi operai in compagnia del Grande Mago Elfo del Fiocco e dei due fachiri Faghir e Faghur.

 

 

Insieme dovranno risolvere un enorme problema: Babbo Natale rischia quest'anno di non riuscire a consegnare i doni perchè la renna Arturo, la renna pilota, quella che conosce tutte le strade a memoria... ha la febbre!

 

 

L'unico in grado di prendere il suo posto è il cane Rover ma.

 

 

 

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5 gennaio 2008 - ore 16,00

Lady Befana - Il Musical

di Miriam Dubini, regia di Luca Ciancia

Scene di Miriam Dubini
Musiche di Pierangelo Frugnoli

Musical di canti sguaiati e fili colorati
con Luca Ciancia, Massimiliano Zanellati e Elisa Carnelli


Nell'officina di Max c'è gran fermento stamattina.

Il più celebre aggiusta-scope di sua Maestà la "Befana" sta aspettando una visita importante: si tratta del segretario reale in persona, l'esimio Geometra Gambaletti.

 

Il Gambaletti ha parlato di un misterioso piano di rinnovamento strategico che ha a che fare con l'officina... Max passeggia emozionato tra le sue scope più belle, lucida il manico della Turboscintilla, pettina la saggina della Unicorn F-9, spiumaccia il sellino della Ultra-Suave.

 

Certo sarà chiamato a costruire un nuovo modello di scopa per l'Epifania che verrà, e vuole mostrare le sue creazioni più riuscite al Geom. Gambaletti, tanto perchè si faccia un'idea!!!

 

Ma il Geometra non porta con sè nessun taccuino per gli appunti, inforca invece un grande cesto pieno di gomitoli di lana di tutti i colori... che cosa avrà in mente Lady Befana questa volta?

 

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23 gennaio 2008 - ore 21,00

'A noce

di e con Barbara Apuzzo
regia e luci Edoardo Favetti

 


Esiste un mondo. Un mondo dove risate e lacrime vanno a braccetto.


Un mondo che nasce in una noce. E in questa noce si dibatte una vita. Una vita che vuole uscire, una vita che vuole vivere, una vita che vuole volare... una vita che ride...


L'idea nasce una sera. Una sera come tante altre, di quelle sere in cui ci si trova con gli amici a parlare, in tutta serenità. Una sera come tante altre, sì... ma con un panorama speciale di fronte... Il Vesuvio, il mare... Napoli, in tutta la sua bellezza.

 


Ecco, lì, in quella circostanza, mentre stavo finendo di mangiare una pizza, un amico si rivolge a me, con un detto partenopeo: «Ah guarda, 'o pappece dicette alla noce: Damm' o tempo ca te spertoso».


Un pappicio è un animaletto molto piccolo, nero, con le zampe corte, lento… insomma, un verme…


Un piccolo verme, lento anche mentre mangia. Vive all'interno della noce, e si nutre del frutto. Intanto si rende conto che al di là del suo guscio esiste un mondo. Un mondo che è sinonimo di libertà, di un “fuori” mai visto.

 

Un fuori che forse verrà conquistato, nell'idea del progetto, uscendo dalla noce, dal suo guscio. Guscio che molto lentamente viene scalfito in più parti, fino ad essere “spertusato”. Quando finalmente questo piccolo verme riesce a uscire dalla noce, dopo essersene cibato, dopo aver “rosicato” il guscio, diventa farfalla.


Diventa farfalla alla fine di un suo percorso, alla fine di una serie infinita di battaglie…


L'idea è che il pappicio, prima o poi, “spertoserà” la noce… è piccolo, ma crescerà… è lento, ma arriverà... Mi paragono a questo pappicio perché il suo percorso può essere raccontato con ironia. Mi paragono a questo pappicio perché il mio handicap fisico mi porta spesso a sentirmi in una gabbia, un guscio… protettivo… ma dal quale prima o poi se ne vuole uscire… e magari chissà, anche ridere del proprio percorso, delle proprie tappe… delle proprie difficoltà…


Lavoro su questo testo, scritto dalla sottoscritta, perché m'interessa sviluppare la relazione tra il concetto tempo/spazio e una persona, come me, che ha le sue diversità, i suoi handicap fisici. Da questa diversità, da questo handicap, forse potrebbe uscire un diverso modo di pensare il teatro.


Quello che tengo a sottolineare in questo progetto è che da un punto di vista “diverso” (e quando dico “diverso”, lo dico perché considerato tale secondo canoni di vita tradizionali), potrebbero venire fuori punti di vista “altri”, sul mondo, sulla sensibilità umana, sulla cosiddetta “normalità” dei “normodotati”.

 

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7 febbraio 2008 - ore 21,00

Solo

Spettacolo di burattini per adulti

Creazione, allestimento e animazione: Walter Broggini
Burattini: Walter Broggini ed Elide Bolognini
Baracca: Eugenio Tiziani
Oggetti ed accessori di scena: Attilio Broggini

 

 

 

Lo spettacolo

"L'humour nero é nemico mortale di quel sentimentalismo dall'aria eternamente braccata - quel sentimentalismo sempre all'acqua di rose - e di una certa fantasia di corto respiro, che troppo spesso si spaccia per poesia...". A. Bréton

 

"Solo" é uno spettacolo d'humour nero rivolto al pubblico adulto. Una riflessione rarefatta e sardonica sul tema della morte. Il lavoro é composto da alcuni sketches di diversa durata, nei quali sono narrate le avventure e le vicissitudini di personaggi costretti ad affrontare l'umano ineluttabile destino e che tentano una resistenza ostinata quanto inutile.


Lo spettacolo é giocato sul sottile confine tra macabro e ironico e presentato esclusivamente attraverso la comunicazione gestuale dei pupazzi, senza uso del linguaggio verbale. Una sorta di "pantomima", dove nel silenzio sospeso l'animatore muove le marionette "a vista", interagendo con esse e diventando egli stesso partecipe delle vicende narrate.


In questo spettacolo di marionette così particolare, il teatro d'animazione trova espressione in tecniche e forme raffinate e suggestive. Le marionette utilizzate sono a corpo intero, animate direttamente e derivano dalla tecnica orientale del Bunraku

 

La Compagnia

La Compagnia Walter Broggini, nata ufficialmente nel 1986, é composta da burattini, marionette ed un animatore solista.

 

Walter Broggini ha iniziato la sua esperienza teatrale nel 1981 e fino al 1984 ha fatto parte stabilmente del "Teatro dei Burattini di Varese", partecipando alla creazione e alla realizzazione degli spettacoli del gruppo, rivolti sia al pubblico dei ragazzi che a quello adulto.

 

Con il "T.B.V." ha preso parte a numerosi festival e rassegne nazionali.

 

 

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9 febbraio 2008 - ore 16,00

Ouverture des saponettes

Concerto per bolle di sapone di Michele Cafaggi

 

 

 

Oh ecco, inizia lo spettacolo… chi è quello col grembiule? Ma va là, dice di essere il direttore! Ma non suonano musica i suoi strumenti! E adesso cosa fa? Diventa un gatto? Guarda, da una tromba è comparsa una rosa! Ehi, qui è umido, piovono grappoli di bolle... Oh no.... mi chiama, mi rapisce, dove mi porta? Vedo tutto tondo....  sono finito in una bolla di saponeeee…

Un eccentrico direttore d'orchestra vi porterà nel mondo fragile e rotondo delle bolle di sapone.

Un “concerto” dove l'imprevisto è sempre in agguato; dagli strumenti musicali non nascono note, ma bolle: giganti, rimbalzine, da passeggio…. mentre i più tondeggianti potranno essere invitati a entrare in un'enorme bolla di sapone.

Uno spettacolo di clownerie, pantomima e musica, che nato per divertire trasporta il pubblico in un'atmosfera incantata.

Lo spettacolo è stato presentato nel 2004 al festival di Vimercate, “Una Città per Gioco” ed in seguito nelle principali rassegne teatrali per ragazzi in Italia.

 

Nel 2006 è stato ospite in Corea del Sud del “Chuncheon International Mime Festival” e del “Suwon Hwaseong Fortress Theatre Festival” e nei mesi di settembre e ottobre 2006 a Shanghai, Repubblica Popolare Cinese.

 

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16 febbraio 2008 - ore 16,00

L'isola delle lucciole

di Luna Pizzo Greco e Luca Ciancia, regia Luna Pizzo Greco

Con Luca Ciancia e Massimiliano Zanellati

 

 

Su una lontana isola il buon Mago Icaro e il suo giovane e inesperto apprendista Serafino si confrontano con un terribile temporale/mostro!

 

Un'avventura ironica ed emozionante raccontata alla maniera degli antichi cantastorie servendosi della pantomima e di elementi dell'arte dei clown.

 

Lo spettacolo è incentrato sulla partecipazione attiva del pubblico dei bambini che intervengono nella vicenda determinandone le sorti come se fossero essi stessi dei personaggi.

 

 

 

Un'esperienza di teatro e di gioco semplice ma entusiasmante pensata per i più piccoli.

 

Lo spettacolo ha debuttato nel giugno 1998 a Rapallo (GE) in occasione del Premio Andersen

 

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22 febbraio 2008 - ore 21,00

Seven

di Giobbe Covatta e Paola Catella
con
Daniele Cappucci, Ugo Gangheri, Kevin Russell
Scene: Stefano Giambanco
Musiche originali: Ugo Gangheri e "Nomadìa"
Aiuto regia: Gianni Cinelli

 

Far ridere e nello stesso tempo far riflettere. Un'arte complessa nella quale Giobbe Covatta , con il suo ultimo spettacolo (" Seven - i sette peccati capitali ", riesce alla perfezione. Sono anni che Covatta ha affiancato alla sua attività di comico un impegno sociale soprattutto rivolto all'Africa e questa sua "seconda pelle" si avverte per tutto lo spettacolo.

 

Sul palco insieme all'attore ci sono gli U3, un trio di bravi e simpatici musicisti (chitarra, contrabbaso e sax) che accompagnano lo show fino alla fine.

 

La scena, spoglia, presenta solo un baule dal quale Covatta estrae oggetti che rappresentano i sette vizi capitali e alcuni costumi con cui si "trasforma" dando vita a esilaranti personaggi.

 

Completano la scenografia due maxischermi posti ai lati del palco e ben visibili al pubblico. Per ogni peccato (si parte dall'ira, si conclude con l'accidia) Giobbe Covatta propone una serie di immagini, spesso acompagnate da musica, evocative e suggestive.

 

I vizi capitali sono riproposti immersi nella nostra quotidianità, spesso trattati con sguardo non banale.

 

Il risultato finale è un'ora e mezza di spettacolo che scorre senza che il pubblico se ne accorga e che ha il pregio di finire in crescendo, tra battute e un'incontenibile napoletanità.

 

Spassose la divina commedia alternativa scritta dall'autore partenopeo "Dante Lo Cuoco" e il momento in cui Covatta si veste di rosso e propone il monologo di un "membro maschile" ficcato nei pantaloni di un ex bancario ultra 60enne.

 

L'umanità e i suoi ancestrali peccati capitali. Tante risate. E in più, sparsa sapientemente qua e là, qualche riflessione più profonda da portare a casa insieme al divertimento.

 

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23 febbraio 2008 - ore 16,00

Cartoline di Don Chisciotte

Spettacolo di teatro comico e d'attore per bambini dai 4 anni

 

Regia di Luca Ciancia

Drammaturgia di Paolo Bignamini – ScenAperta, e Andrea Cereda

Con : Emiliano Brioschi, Andrea Cereda, Massimiliano Zanellati

 

 

Le fantastiche avventure del celeberrimo Cavaliere della Mancia raccontate con fantasia e divertimento in uno spettacolo di teatro d'azione.

 

Tre improbabili postini alle prese con il loro ufficio postale, gli strumenti del loro lavoro e mille cartoline di misteriosa provenienza che raccontano un'avventura indimenticabile…

 

Tra cavalieri, giganti, mostri e terribili stregoni; i tre postini, scambiandosi di volta in volta i ruoli del protagonista, del suo inseparabile Sancio e del fido destriero Ronzinante, dovranno affrontare mille prove, spesso con esiti dolorosamente comici, per l'amore della bella Dulcinea.

 

Uno spettacolo per ridere e stupirsi di una storia classica ma sempre attuale e avvincente!

 

 

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1 marzo 2008 - ore 16,00

Il Re Solosoletto

adattamento drammaturgico e regia: Mario Mascitelli

con Mario Mascitelli e Gabriella Carrozza

 

 

 

C'era una volta un regno povero, ma così povero che tutti gli abitanti decisero di trasferirsi nel regno vicino.

Alla fine, dopo tutte quelle partenze, nel regno rimase una persona sola. Una persona che non poteva andarsene , perché altrimenti il regno avrebbe smesso di essere un regno.

 

Quella persona, naturalmente, era il re: il re Solosoletto. Ma come portare avanti un regno senza l'aiuto di un paggio che lo aiuti a vestirsi, di un cuoco che prepari da mangiare, di un giullare che gli allieti i pomeriggi e di un Comandante delle guardie per dichiarare una guerra e difendersi dai nemici? Decise così che sarebbe diventato anche suddito di se stesso e, cambiandosi continuamente di abito, avrebbe mantenuto la vita di corte così com'era una volta.

 

Ma dopo aver dato feste in onore delle sue altezze “sedie e poltrone” e dichiarato guerra a se stesso attaccando i propri bastioni del castello e correndo subito dopo a difenderli dall'alto, i re decide anche di sposarsi per non sentirsi solo.. ovviamente con se stesso.

 

Una cerimonia sfarzosa celebrata da se stesso che unisce in matrimonio se stesso con se stesso. Per fortuna una giovane pastorella entra nel suo regno col gregge ed incontra il re. Dopo altre situazioni di trasformismo per onorare l'ospite, il re decide di svelare il suo segreto e chiede in moglie la pastorella. Il regno torna così ad essere un regno vero e, dopo Fiorella la pastorella, altri sudditi pian piano tornarono ad abitarlo.

 

Uno spettacolo divertente e di trasformismo in cui gli attori si cimentano in un frenetico ed esilarante linguaggio corporeo. Indicato per far comprendere ai bambini l'uso della finzione e della creatività come rimedio alla solitudine.

 

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6 marzo 2008 - ore 21,00

L'amante di M. D.

di PAOLO BIGNAMINI
con ROBERTA MANDELLI
regia di MASSIMO GIOVARA
scene BENEDETTA FRANCARDO
disegno luci FRANCESCO DELL'ELBA
musiche FEDERICO DAL POZZO
dipinti LIO

 

 

Un'altra storia, in un altro paese, con un'altra ragazza per protagonista: dov'è l'attualità de "L'amante"? Cosa sa dirci oggi un testo diventato "classico", ormai incapace di scandalizzare ancora ma fortissimo nell'affascinare con il suo stile scarno e penetrante? Alla ricerca dell'attualità perduta, nei meandri del ricordo: chi è oggi la quindicenne con il grande cappello che viaggia sul traghetto? Come può esistere ancora?

"L'amante di M. D." è un viaggio nel ricordo, un'altalena nel tempo che scardina a poco a poco le resistenze della memoria: una ragazza viaggia su un traghetto e segue uno sconosciuto fino alle soglie della sua abitazione. Una donna lascia la famiglia ed entra in una squallida casa di appuntamenti ma si ferma davanti alla porta chiusa dell'ultima stanza in fondo al corridoio. Cosa c'è dietro quella porta? Cosa c'è nella casa dello sconosciuto? Che rapporta lega le due donne? Loro lo sanno, anche noi lo intuiamo, ma il ricordo censura, la memoria si (ci) blocca sulla soglia.

Così, i personaggi di questa storia, hanno bisogna della storia stessa per esistere, hanno bisogno che la storia, che la recita si compia, anche oggi, anche questa sera in teatro. Hanno bisogno, per esistere, di aprire quella porta, di varcare quella soglia.

In scena la giovane attrice milanese Roberta Mandelli diretta da Massimo Giovara, uno dei registi emergenti più interessanti del panorama italiano, già prodotto in passato dalla Biennale di Venezia. Lo spettacolo "L'amante di M. D." debutta in anteprima nazionale ed è inserito nel festival "La fabbrica dell'uomo", che collabora anche alla produzione.

 

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10 aprile 2008 - ore 21,00

Lo Stormo

 

Compagnia Lische – Varese
coreografie: Lische e Max Baracchini

interpreti: Cristiano Fabbri, Marta Melucci, Simone Magnani

musiche: EdilB

luci: Lische

 

Il volo, ideale di leggerezza, di serenità, di sospensione.


La migrazione, un linguaggio, una condizione fisica precisa, arricchita dalla contrapposizione tra il mondo dell'uomo e il mondo degli uccelli.

 

Una tensione verso una leggerezza che nasce dalla presa di coscienza del proprio peso. Tracce di un percorso solcato da corpi che migrano verso la propria identità.


Una coreografia costruita sull'idea del volo e su un possibile avvicinamento al mondo degli uccelli attraverso la fisicità umana.


Un lavoro suggestivo dove la danza sconfina naturalmente nella poesia.

 

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25 aprile 2008 - ore 21,00

R-Esistenza

 

Di e Con: Mario Mascitelli

Aiuti alla regia: Roberta Gabelli

Fonti Storiche: Gabriella Carrozza

 

Un sentito ringraziamento

all'Associazione Nazionale Partigiani Italiani e All'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea.

 

"... Un disegno scenografico che nella sua semplicità ha qualcosa di forte e di efficacemente indovinato. Una bella immagine teatrale che però impallidisce quando vengono lanciate sulle pareti, come una sventagliata di mitraglia, le immagini reali di partigiani impiccati, poveri corpi appesi a lampioni e pali. Immagini che danno un sussulto e che riportano violentemente dalla finzione del teatro ( la rappresentazione, cioè, di qualcosa di finto e teatrale come l'esplosione del colpo di pistola) alla realtà e al dolore di vicende vere e veramente sofferte....."           
Umberto Fava - Quotidiano Libertà di Piacenza 

 

 

“Passante t'arresta!

Al bivio della schiavitù e della Libertà

scegliemmo quest'ultima

s'anco piombo selvaggio ci estinse.

Ora la strada è sgombra

e più facile è il tuo cammino.

Ricordaci.”

 

Spesso i giovani pensano che la seconda guerra mondiale sia stata combattuta solo dagli eserciti regolari delle nazioni coinvolte. Non sanno che, in realtà, vi sono stati uomini e donne che hanno combattuto “una guerra alla macchia” senza indossare nessuna divisa. Animati solo dalla forza di difendere le loro case, spesso senza armi e vivendo all'addiaccio, questi “combattenti della resistenza” hanno contribuito, molte volte pagando con la propria vita, alla liberazione del nostro paese, magari trasportando armi o volantini nascosti nei cestini di una bicicletta.

 
«Di spettacoli, concerti, comizi e film sul tema della Resistenza se ne sono fatti e se ne faranno tanti. E' importante che questo avvenga in quanto, col passare degli anni le testimonianze viventi di quel periodo scompariranno con il rischio che le generazioni future possano dimentacare non tanto “ciò che è stato” ma, piuttosto, “come è stato”. Ecco perché si è pensato ad uno spettacolo sulla memoria locale, uno spettacolo che parlasse di persone della propria terra con nomi e termini riconducibili ai propri dialetti ed ai propri paesi».

 

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15 maggio 2008 - ore 21,00

I miei anni '70

Di e con: Mario Mascitelli
Cantanti: Pier Marra, Alessandra

 

 

 

Rivivere gli anni '70 attraverso i racconti di chi li ha vissuti, sulla propria pelle, attraverso la musica e le canzoni che ancora oggi riecheggiano nelle radio e nei lettori portatili mp3, perché i tempi sono sì cambiati… ma QUEI TEMPI sono rimasti indelebili… Battisti, Bennato, De Gregori … ma anche il terremoto in Friuli, Ustica, il caso Moro… vicende che hanno segnato profondamente la storia d'Italia e quella di tutti noi….

 

Oggi desideriamo raccontarle, quelle vicende, a modo nostro, con qualche lacrima e qualche sorriso, con il sottofondo di quelle canzoni che tuttora, canticchiando un ritornello, riportano la memoria ad un ricordo…


“…E l'abbigliamento, poi: in inverno ti facevano scendere in cortile con il maglione di lana a collo alto per non prendere freddo alla gola… il maglione a collo tondo sopra... i pantaloni  di lana… ed in testa…….  il PASSAMONTAGNA!!!

 

E tu, bardato come un palombaro ti apprestavi ad uscire di casa con la mamma che puntualmente ti diceva: ………………………………………………“non - sudare!”

 

Non sudare????!!! Ma come “non sudare!”?!! Ti veniva caldo solo a pensare… il tempo di dire “ciao!” ai tuoi amici e già grondavi di sudore! E poi dovevi stare mezz'ora fermo prima di rientrare in casa…

 

C'era già una certa Filosofia Zen in tutti noi bambini….”

 

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