CINQUE SECONDI - Il nuovo film di Paolo Virzì
Virzì, senza indulgere al patetismo né al moralismo, propone una riflessione sul tempo, sul rimpianto e sulla capacità di ricostruire legami spezzati.
Sabato
15 novembre
Ore 21.00
Domenica
16 novembre
Ore 16.00 - 21.00
Lunedì
17 novembre
Ore 21.0
Cinque secondi
Regia di Paolo Virzì.
Con Valerio Mastandrea, Galatéa Bellugi, Valeria Bruni Tedeschi, Ilaria Spada.
Paolo Virzì, da tempo figura autorevole e riconoscibile del panorama cinematografico italiano, torna con “Cinque Secondi”, un’opera che intreccia introspezione psicologica e dimensione ambientale, confermando ancora una volta la sua attenzione per personaggi segnati dal tempo e dalle circostanze. Il regista sceglie come protagonista Adriano, interpretato da Valerio Mastandrea, uomo solitario e immerso nella malinconia di una vita segnata da un trauma inconsolabile, che si riflette non solo nei suoi gesti e atteggiamenti ma anche nello spazio che lo ospita: le stalle ristrutturate dell’antica Villa Guelfi, abbandonata e cadente. Virzì utilizza la dilatazione dello spazio come estensione della psicologia del personaggio: l’inquadratura ampia e i piani sequenza lenti trasmettono l’impressione di un isolamento impenetrabile, mentre dettagli come pareti scrostate, pavimenti scricchiolanti e oggetti in disordine diventano indizi del vissuto e dello stato d’animo di Adriano.
Il contrasto tra l’isolamento di Adriano e l’irruzione dei giovani occupanti della villa accanto costituisce l’asse su cui il film sviluppa il proprio discorso tematico. La presenza dei ragazzi, impegnati nel recupero dei vigneti circostanti, non si limita a introdurre un elemento di dinamismo narrativo, ma funziona come catalizzatore attraverso il quale il protagonista rielabora il proprio rapporto con la vita e con il senso di responsabilità. Pur risentendo di alcune convenzioni interpretative nel gruppo giovanile, Virzì riesce a far emergere il nucleo emotivo della vicenda attraverso la figura di Matilde, nipote del Conte Guelfi, la cui gravidanza diventa il mezzo per osservare la ricostruzione di una paternità segnata dalla colpa e dalla perdita.
Il film si sviluppa, dunque, come una riflessione sulle seconde possibilità, articolata attraverso un uso calibrato del paesaggio e della messa in scena. La villa e il vigneto non sono meri sfondi scenografici: la loro restituzione visiva, tra spazi angusti e aperture panoramiche, contribuisce a rendere tangibile il tempo del lutto e il lento processo di rinascita. In questo contesto, la regia di Virzì privilegia una costruzione dello spazio narrativa e simbolica, con un’attenzione particolare al dettaglio, agli oggetti, ai gesti e ai silenzi che diventano strumenti per articolare le relazioni tra i personaggi.
Accanto a Mastandrea, Valeria Bruni Tedeschi offre un contributo interpretando Giuliana, presenza stabilizzante che riporta il protagonista a una cura di sé trascurata e restituisce un senso di normalità. Ilaria Spada, nel ruolo di Letizia, ex moglie di Adriano, introduce ulteriori tensioni narrative e psicologiche, ricordando allo spettatore come la paternità e la famiglia siano costantemente attraversate da rimpianto e responsabilità. La costruzione dei personaggi, quindi, non è didascalica né retorica: Virzì evita il sentimentalismo, permettendo allo spettatore di comprendere le dinamiche interiori senza ricorrere a enfatizzazioni emotive.
Il nodo drammatico di "Cinque secondi", svelato solo nella parte finale, riguarda la perdita della figlia di Adriano e l’incidente che ne segna la morte, evento intorno al quale ruota la tensione morale e psicologica dell’intera opera. La “tragedia dei cinque secondi”, riflesso della esitazione fatale del protagonista, diventa simbolo di un’umanità fragile, sospesa tra colpa, impotenza e possibilità di redenzione. È nella relazione con Matilde, nel suo costante accompagnamento e protezione, che Adriano ritrova una forma di paternità rinnovata, non come esercizio di autorità, ma come pratica di cura e riconoscimento reciproco, in cui l’atto stesso di essere presenti assume valore narrativo e simbolico.
“Cinque secondi” si configura così come un film di equilibrio narrativo e tematico, dove la regia, la sceneggiatura e le interpretazioni concorrono a costruire un racconto calibrato sulle sfumature psicologiche, sul valore del paesaggio come spazio simbolico e sulla possibilità di rigenerazione umana. Virzì, senza indulgere al patetismo né al moralismo, propone una riflessione sul tempo, sul rimpianto e sulla capacità di ricostruire legami spezzati.
Sabato
22 novembre
Ore 21.00
Domenica
23 novembre
Ore 16.00 - 21.00
Lunedì
24 novembre
Ore 21.0
Un semplice incidente
Regia di Jafar Panahi.
Con Vahid Mobasseri, Mariam Afshari, Ebrahim Azizi, Hadis Pakbaten, Madjid Panahi.
Padre, madre e figlioletta percorrono di notte una strada in auto quando un cane finisce sotto le ruote. Ciò provoca un danneggiamento al veicolo che costringe ad una sosta per la riparazione temporanea.
Un uomo che si trova sul posto cerca di non farsi vedere perché gli è parso di riconoscere nel conducente dell'auto un agente dei servizi segreti che lo ha sottoposto a violenza in carcere.
Riesce successivamente a sequestrarlo ed è pronto a seppellirlo vivo quando gli viene il dubbio che si tratti di uno scambio di persona. Cercherà conferme in altri che, come lui seppure in misure diverse, hanno subito la ferocia dell'uomo.
Jafar Panahi, scontata la pena inflittagli dal regime iraniano, gira un film in cui la denuncia si fa durissima anche se nell'involucro di una apparente commedia.
Chi cerca un cinema in cui l'impegno civile si ammanti di raffinatezze da cinefili farà bene a tenersi lontano da questo film. Chi invece sente l'urgenza della denuncia di una struttura di repressione in cui si stanno insinuando crepe visibili (soprattutto dopo la discesa nelle piazze delle donne) non potrà non apprezzare il fatto che il coraggioso regista iraniano abbia scelto la strada dell'ironia per poi poter colpire dritto il bersaglio mettendone a nudo la crudeltà.
I suoi protagonisti, la cui presenza a partire da colui che compie il sequestro, procede per accumulo, seppur limitato, sono esseri umani che hanno subito la violenza e la perversione di un potere che si vede come teocratico (deflorare una detenuta prima di ucciderla per far sì che non vada nel paradiso delle vergini) ed è invece solo interessato a conservare sé stesso.
Panahi ne ha conosciuto la pressione e non ha dimenticato gli interrogatori bendato davanti a un muro con un inquirente alle spalle che non smetteva di fargli domande sul perché nel suo cinema non si limitava a mostrare quanto fosse bella la società del suo Paese.
Biglietti Interi Euro 15.00
Biglietti Ridotti Euro 12.00
RIDUZIONI: maggiori di 65 o minori di 12 anni.
Venerdì
19 dicembre 2025
Ore 21.00
Compagnia “Esagera”
Un amore di peso
Con: Marco CAVALLARO
Venerdì
6 febbraio 2026
Ore 21.00
StArt Lab
Ma che bell'IKEA
Con: Daniela STALTIERI
Venerdì
13 marzo 2026
Ore 21.00
Compagnia "Creadiva"
The speech
Con: Alessandro BIANCHI
Bambini minori di 3 anni ingresso gratuito.
Bambini maggiori di 3 anni Euro 2.00.
Accompagnatori Euro 5.00.
Sabato
20 dicembre 2025
Ore 16.00
Ingresso libero sino ad esaurimento dei posti
Ditta Gioco Fiaba
Il canto di Natale
Tratto dal celebre racconto di Charles Dickens.
Regia: Massimiliano ZANELLATI
Coni: Luca CIANCIA , Francesca PINNA, Massimiliano ZANOLETTI.
Spettacolo in collaborazione con la Biblioteca Comunale MariaTeresa Bernasconi
Sabato
17 gennaio 2026
Ore 16.00
Compagnia “Proscenio Teatro Ragazzi”
Pollicino
La celebre fiaba di Perrault narrata da due attori che ne interpretano tutti i personaggi.
Sabato
21 febbraio 2026
Ore 16.00
Compagnia “Il Sipario Onirico”
Raperonzolo
Commedia per ragazzi e famiglie liberamente ispirata alla fiaba dei fratelli Grimm.
Drammaturgia e Regia: Fabio TOSATO
Con: Elisa BENEDETTI, Mariangela DAMIANO, Fabio TOSATO